Nota: il contenuto di questo post si riferisce a una versione precedente di Spidwit.
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Oggi parliamo di Content Curation, ossia la disciplina che si occupa della collezione, organizzazione e visualizzazione di contenuti su specifici argomenti d’interesse.
Nel Marketing digitale ed in particolare nella produzione dei contenuti l’obiettivo primario è quello di mantenere attenta la propria audience, produrre valore ed attestarsi come esperti in un determinato settore.
E’ facile fare confusione tra espressioni come “Social Media Marketing”, “Content Marketing”, “Content Curation” e se è vero che spesso queste discipline hanno dei punti d’incontro, se non addirittura grosse sovrapposizioni concettuali, è anche vero che ciascuna di esse ha delle proprie specificità.
Cos’è dunque la Content Curation?
Se il Marketing sui Social Media si preoccupa principalmente di intrattenere e generare dialogo con le proprie Community, se il Content Marketing si occupa della creazione di contenuti originali al fine di attrarre e fidelizzare la propria audience, lo scopo della Content Curation è invece quello di gestire il sovraccarico di informazioni per fornire al proprio pubblico una selezione delle notizie migliori, che vengono prima “filtrate” e “curate” da un responsabile, chiamato Content Curator.
L'”information overload” è un concetto introdotto già parecchi anni fa da Alvin Toffler nel suo libro “Future Shock” in cui si spiega come un eccesso di informazione, sommata a una fisiologica incapacità nel poter assimilare un numero eccessivo di informazioni, generi un abbassamento della qualità decisionale.
Il Content Curator prova dunque a risolvere questo problema, selezionando e personalizzando le notizie per la propria audience, e attestandosi così come esperto del settore e aumentando la fiducia verso un brand (o verso il professionista stesso).
Tra i maggiori esperti di Content Curation in Italia vengono annoverati Robin Good, fondatore di masternewmedia.org ed esperto di comunicazione nel web, e Federico Guerrini, giornalista e autore di “Content Curation” edito da Hoepli.
Come si fa?
La content curation passa generalmente per 3 fasi: Ricerca, Cura e Condivisione.
Nella fase di ricerca bisogna “scovare” e seguire tutti quei siti tematici per poter reperire le notizie più nuove ed interessanti sul tema prescelto. Alcuni strumenti consentono di sottoscriversi ai propri feed RSS, altri categorizzano in automatico gli articoli e li forniscono giornalmente.
La fase di cura prevede che inizialmente gli articoli vengano scremati e ci si concentri su quelli ritenuti più interessanti dal curatore. Poi si può decidere se mostrarli così come sono, ad esempio con un piccolo estratto che linki all’articolo originale o giocare su un più grosso fattore di personalizzazione, ad esempio scrivendo un nuovo post che si ispiri ad uno o più articoli, citandone alcuni pezzi (sempre in rispetto del diritto d’autore, come vedremo dopo).
La fase di condivisione prevede invece l’aggregazione di tutte le notizie curate, la visualizzazione in un formato opportuno (ad es. sul proprio sito, o sul sito proprietario del fornitore del servizio di Content Curation) e la condivisione e diffusione promozionale dei propri contenuti creati sui canali online (social network, newsletter e così via).
Vi sono molti strumenti che aiutano l’utente nell’intero processo o nelle singole fasi.
Content Curation con Spidwit
Spidwit è uno strumento che aiuta il Content Curator lungo tutte le fasi del processo:
– per la fase di ricerca, trova contenuti tematici fornendoli giornalmente all’utente in modo del tutto automatico. Il tutto si basa su un motore semantico che esclude e filtra tutte le notizie pertinenti (ad esempio risolvendo il problema che nasce dall’uso di parole chiave ambigue).
– per la fase di cura mette a disposizione due strumenti molto potenti: un “Curated News Editor” che consente di scrivere nuovi articoli “curati”, con la possibilità di inserire note e citazioni da articoli di interesse, e il “Newspaper” che consente di creare un giornale online, tramite una selezione manuale delle notizie (compreso le proprie).
– per l’ultima fase, il “Newspaper” può essere condiviso tramite i social, ma anche essere integrato, tramite il supporto del team Spidwit, sul proprio portale.
E il diritto d’autore?
Nella produzione di contenuti curati bisogna sicuramente fare attenzione al lato legislativo (ed anche etico) che si fa delle informazioni che si vanno a curare. Mentre in America ci si basa sul “Fair Use“, in Italia la legge sul diritto d’autore ha avuto un recente inasprimento. In molti si sono mobilitati in favore di chi fa aggregazione di notizie, e lo stesso istituto Italiano per la Privacy dichiara che “i motori di Ricerca e gli Aggregatori di notizie sono formidabili abilitatori del pluralismo”.
A parte le leggi che ogni nazione impone affinché il diritto d’autore venga rispettato, ci sono comunque dei criteri etici e delle linee guida comuni nella condivisione e cura delle notizie che dovrebbero essere sempre rispettati per non finire dalla parte del torto:
– Nel processo di curation non riprodurre mai le storie nella loro interezza. Pubblicare al massimo piccoli “stralci” e far sì che la citazione sia chiaramente identificabile.
– Citare con chiarezza quale sia la fonte da cui è stata tratta l’informazione (per altro se le fonti citate sono autorevoli, ciò conferisce autorevolezza anche a chi le cura).
– E’ altresì giusto linkare la fonte originaria in maniera chiara. E’ buona norma non utilizzare il “No-follow” nel link all’articolo originale (ossia consentire a Google di premiare il sito del quale si sta curando il contenuto).
Esempi reali di Content Curation
CMO.com
CMO.com è un portale di Adobe che veicola e aggrega informazioni, insight, interviste e casi di studio sul marketing digitale. Una vera manna per chi si occupa di marketing, che se da un lato ha lo scopo meno nobile di promuovere una suite di prodotti di Adobe dedicati al marketing, dall’altra lo fa in maniera assolutamente laterale: molti utenti meno attenti non collegano affatto il portale ad un colosso come Adobe, ma fruiscono lo stesso della grande quantità di informazioni.
Sul portale si alternano notizie originali con utili interviste ad operatori del settore e casi di studio, a vera e propria content curation: vengono riportati dei trafiletti di notizie interessanti, che linkano ai siti originali.
Techmeme.com
Il portale Techmeme fa aggregazione e cernita delle notizie più interessanti riguardanti nuove tecnologie, startup business e innovazione.
Inizialmente il processo di selezione delle notizie era del tutto automatico. Un aggregatore puro, senza intervento umano, non può essere considerato Content Curation proprio perché manca la parte fondamentale di filtro, per cui notizie di scarso valore potrebbero essere mostrate a sfavore di altre più interessanti.
Dal dicembre 2008 invece un team di redattori decide quali notizie pubblicare e quanto risalto dare a ciascuna di esse.
Huffington Post
L’Huffington Post è citato tra i casi di Content Curation dove gli articoli vengono quasi interamente riscritti, con citazioni (anche corpose) riportate all’interno dell’articolo stesso. Una critica che è stata mossa a questo tipo di content curation è che i link alla fonte originaria sono spesso “nascosti”.
Telecom Italia – Institutional Communication
Sul suo portale di comunicazione istituzionale Telecom Italia ha arricchito l’offerta d’informazione tramite una selezione curata di news nell’ambito di Innovazione, Ambiente (Sostenibilità) e Cultura.
In questo caso Spidwit è stato utilizzato come motore di ricerca intelligente e visualizzatore delle news integrato all’interno del portale di Telecom Italia. Le notizie sono selezionate da una redazione interna di Telecom Italia.
Conclusioni
All’interno di una strategia marketing, fare Content Curation è uno dei modi per attrarre il proprio pubblico, attestandosi come esperti del settore.
E’ dunque un lavoro su cui val la pena investire, ma come tutti gli investimenti è bene farlo con gli strumenti adeguati e con professionalità.
Bisogna essere costanti nel fornire e filtrare le informazioni al proprio pubblico e non dimenticarsi mai dei risvolti etici e legali legati a questo strumento.
E voi? Attuate strategie di Content Curation nella vostra professione?
Autore: Antonio Parlato
Pedigree da ingegnere, propone variazioni sul tema di web writing, copywriting, content marketing, dissertazioni tecnologiche e tecnoillogiche.