Dopo il recente uragano che ha portato Facebook a chiedere scusa e “risistemare” il proprio codice per calcolare correttamente il numero di visualizzazioni dei video, altri ritocchi sono stati annunciati sul calcolo di altre metriche. Inoltre tramite un comunicato ufficiale, Facebook annuncia di voler dare sempre più trasparenza sulle metriche, creando una sezione ufficiale in cui vengono spiegate tutte le nuove definizioni, i cambiamenti, i bug riportati e così via.
Ecco alcuni highlight importanti annunciati da Facebook:
– Il valore della “Reach” nel tab delle statistiche generali è stato falsato a causa di un errore (da maggio a oggi): nel calcolo delle reach cumulative a 7 e 28 giorni sono stati sommati i valori delle reach giornaliere senza togliere i “duplicati”. L’errore è che la Reach dovrebbe tenere conto delle visualizzazioni uniche non di quelle totali, sommate sui singoli giorni. L’aggiustamento, dice il portavoce di Facebook, porterà a un calo medio della Reach calcolata del 33% su base settimanale e del 55% su base 28 giorni. Nella foto giù il parametro è quello segnato in rosso.
– La definizione di “Reach” stessa per i post a pagamento diventerà più severa. Se prima l’incremento di Reach era semplicemente legato al refresh della timeline anche se l’ad non veniva mostrato all’utente finale (e quindi l’ad, stando fuori dallo schermo, tecnicamente potrebbe anche non essere vista) nella nuova definizione di Reach l’utente non viene calcolato finché non scorre la timeline fino a mostrare l’ad a schermo. Questa modifica verrà effettuata nei prossimi mesi.
– Un altro errore sui video: a causa di un possibile disallineamento tra il video e l’audio, è possibile che un utente abbia visto tutto il video, ma una frazione di audio eccedesse la durata del video. Se l’utente chiude il video prima di questa frazione, pur avendolo visto interamente, non si è contata la sua visualizzazione al 100%. Questo bug è stato chiuso e determina nel complesso un aumento medio delle metriche di visualizzazioni totali dei video del 35%.
Altre correzioni sono state fatte sui tempi di visualizzazioni degli Instant Articles, i referral nelle analitiche delle App e altro ancora.
Molti inserzionisti sono preoccupati da questi sbagli e temono che Facebook stia nella posizione di fare il bello e cattivo tempo, con errori nelle metriche che potrebbero incidere sui budget di marketing (anche se Facebook smentisce).
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Autore: spidwitblog
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