Quando mi chiedono come usare Buffer per la propria attività di social media marketing penso sempre alla sua funzione principale: programmare i contenuti sui canali che gestisci. In realtà questo strumento ha conquistato un settore ben preciso e difficilmente riuscirai a trovare qualcosa di superiore.
Non fraintendere le mie parole: esistono tanti social media marketing tool che consentono di lavorare su piani simili. Ad esempio c’è Hootsuite che è altrettanto utile e versatile, senza dimenticare Postpickr che lo preferisco per le sue capacità editoriali. Lavori solo con Twitter? Puoi usare Tweetdeck.
Ma Buffer si guadagna un posto in prima fila se vuoi attenzione sul tema della programmazione dei contenuti su Facebook, Twitter, Instagram e altri social network. Ti ho incuriosito? Vuoi dare uno sguardo?
Puoi fare una prova con la versione gratuita qui: buffer.com. Nel frattempo ti lascio una serie di consigli per iniziare a usare quest’applicazione per la gestione dei social network aziendali o personali.
Gestisci la programmazione dei profili
Buffer è questo: un’app per schedulare le pubblicazioni sui canali social. Per farlo puoi iniziare a scrivere nella finestra dedicata: aggiungi link, video, foto, hashtag e tutto quello che serve. Poi vai sul calendario e scegli la data ideale per andare online. In realtà le alternative per il publisher sono quattro:
- Lancia subito il contenuto.
- Condividi subito dopo.
- Metti in coda per ultimo.
- Programma la pubblicazione.
Il lavoro è abbastanza semplice, come puoi vedere anche dalla schermata in basso si tratta di scrivere il contenuto e capire su quale social pubblicare prima di aggiornare la queque e la tipologia di pubblicazione. Puoi pubblicare su più canali social contemporaneamente ma è sempre meglio personalizzare.
Nella tab schedule hai a disposizione il calendario visivo, un planning con tutte le pianificazioni previste. Puoi trascinare i vari post per cambiare giorno e ora. Segui un progetto internazionale? Gestisci il fuso orario in modo da ottimizzare i lanci in base alla presenza online del pubblico di riferimento.
Da leggere: fare content marketing sui social media
Valuta subito l’account a pagamento
C’è bisogno di fare una prova libera per capire quali sono i punti di forza e di debolezza, ma devi sapere che il meglio di Buffer lo puoi ottenere abbandonando la versione gratuita. Quali sono i motivi principali? Beh, ti lascio i limiti imposti al numero di canali e di post. Con la versione free hai diritto a:
- 3 account.
- 10 post.
- 1 utente.
Poco. Appena inizi a muoverti con i programmi a pagamento si sbloccano una serie di funzioni che fanno la differenza. Come il numero di account a disposizione e i post schedulati per canale al quale sei iscritto.
L’aspetto che, secondo me, diventa centrale quando decidi di lavorare sul serio con Buffer: operare con il tuo team. Dalla versione premium e small business hai la possibilità di aggiungere più user così puoi assegnare compiti ad altre persone. Certo, il prezzo sale ma le funzioni sono interessanti.
Studia l’efficacia dei contenuti
Questo è uno dei motivi che permette a Buffer di conquistare il cuore dei social media manager. Sto parlando della possibilità di analizzare il comportamento delle pubblicazioni nel tempo. Nella sezione Analytics, infatti, hai i numeri che descrivono l’andamento delle condivisioni social.
Ciò significa che puoi sviluppare la tua strategia per ottenere e registrare il miglior risultato per te. Cosa che non puoi avere con uno share a caso o, peggio ancora, con la sincronizzazione tra account social e WordPress. Studia, osserva, prova e arriva alla conclusione migliore.
Attenzione, con la versione gratuita puoi verificare solo una parte degli analytics. Vale a dire quella più semplice e immediata dei post. Se vuoi approfondire i dati hai bisogno di versioni avanzate di Buffer. Un investimento che, però, consente di avere una visione chiara del lavoro svolto.
Ottimizza i contenuti con Spidwit
Sai qual è una delle soluzioni preferite da chi si chiede come usare Buffer per affilare il piano editoriale della propria attività sui social network? L’integrazione con app capaci di consigliare, scoprire e selezionare i migliori contenuti online. Per questo è possibile potenziare Buffer con Spidwit.
Come avviene la sinergia? Semplice, una volta connessi i due account puoi continuare il tuo impegno nella selezione dei contenuti. Nel momento in cui su Spidwit trovi qualcosa di interessante puoi procedere con la condivisione. Che verrà importata su Buffer per la relativa programmazione.
Puoi decidere se mettere in cosa il contenuto o pubblicarlo a un orario specifico. In entrambi i casi una volta condiviso il contenuto tramite il cruscotto di Spidwit, lo potrai trovare dentro Buffer e da lì potrai modificarlo. Questa integrazione è utile anche quando si vuole pubblicare da Spidwit verso Instagram (integrazione diretta temporaneamente non attiva perché questa funzionalità è stata concessa a pochi partner al momento).
Così puoi sfruttare la capacità di Spidwit, da sempre una valida spalla per scoprire i contenuti ideali a favore del tuo calendario editoriale, e una programmazione sui social network precisa.
Come usare Buffer: la tua opinione
Questi sono i punti di partenza per sfruttare – o meglio, iniziare a impostare il lavoro con – questo strumento per social media manager. Il punto di partenza: non esiste il tool perfetto, devi essere in grado di sfruttare le tue competenze per ottenere il massimo da soluzioni come Buffer e Hootsuite.
Gestire i social con 20 applicazioni differenti non è la soluzione giusta a mio avviso. Usa quelle che ti danno dei vantaggi concreti, proprio come Spidwit che ti aiuta a organizzare il calendario editoriale social con una selezione di contenuti sempre adeguata al tuo obiettivo di content curation.
Autore: Riccardo Esposito
Sono un web writer e un blogger freelance. Mi occupo di formazione e scrittura online, lavoro ogni giorno per professionisti e aziende che vogliono sfruttare al massimo il blog.