Essere Social Media Manager oggi?
Per chi vuole sminuire il mestiere le battute si sprecano.
“Sei davvero pagato per stare su Facebook?”
“E quando cominci davvero a lavorare?
Le conosciamo. Non tutti sanno però che stare dietro i social media in maniera professionale è un lavoro che richiede numerose attitudini e qualità.
Parliamoci chiaramente: con i social in mano diventi la voce dell’azienda. Comunichi con la tua base fan quotidianamente. Devi tenere sempre sul pezzo clienti reali o prospect. Rispondere alle loro provocazioni. Cercare di conquistare nuovi utenti con messaggi calibrati.
Insomma, essere Social Media Manager oggi non significa semplicemente gironzolare su internet e autodichiararsi esperti. Richiede dell’altro, e ora ti dico cosa, in sette punti.
I Social Media Manager degni di questo nome dovrebbero essere:
1) Curiosi
Il Social Media Manager, lo ripeto, non sta tutto il giorno sui social a perdere tempo. Anzi.
Si tiene costantemente informato leggendo:
- Siti di settore che danno informazioni nell’ambito dell’azienda(e) per cui lavora.
- Quello che scrive la competizione. Nel bene o nel male. Studia per capire, per trarre ispirazione o semplicemente per evitare di fare gli stessi errori già fatti da altri.
- Gli aggiornamenti sulle ultime funzionalità che danno le piattaforme social. Sfruttare una nuova feature di Facebook, Instagram, Linkedin o Twitter può fare la differenza, soprattutto se gli altri ancora non la usano, o non la sanno usare.
- Libri di settore che approfondiscono le tematiche: ecco 6 Libri che non dovrebbero mancare sugli scaffali di un Social Media Manager
2) Abili comunicatori
Il social media manager conosce bene le parole e le sa usare e pesare con estrema bravura.
E non solo: ha un’intelligenza emotiva fuori dal comune. Chiamatela empatia o come volete. Il SMM sa che se riesce a entrare veramente in “risonanza” con il suo pubblico i suoi risultati saranno migliori. E lo saranno perché da un lato saprà trattare coi clienti, dall’altro saprà anche che taluni contenuti saranno più appropriati e altri meno.
Sapere miscelare l’abilità nel comunicare con la capacità di conoscere ed entrare in connessione con il proprio pubblico è una caratteristica vincente.
3) Pazienti
Quante volte bisogna contare fino a 100 prima di rispondere a qualunque provocazione? Per quanto l’azienda sia amatissima, l’incidente può essere sempre dietro l’angolo. E l’epic fail non è prerogativa solo dei grandi brand.
L’incidente può accadere per i motivi più disparati. Nel peggiore dei casi l’azienda ha torto, ha prodotto qualcosa di difettoso, qualcosa non ha funzionato nel customer service o semplicemente ha comunicato in maniera offensiva.
Nel migliore il cliente ha la luna storta oppure è semplicemente un troll.
Leggi anche: Troll sui Social Media: come gestirli?
In ogni caso, come dice il celebre motto “la calma è la virtù dei forti”, mentre l’impulsività porta spesso a danni assai peggiori.
4) Creativi
Bellissimi i primi tempi su un nuovo canale social, vero?
L’idillio è appena cominciato, ci sono tantissime idee, così come abbondante è il materiale da sfruttare.
Poi passano i mesi e la domanda sorge spontanea: domani cosa pubblico? E no, non va bene incominciare coi Buongiornissimo Caffè. Qualche gattino ogni tanto ci può stare, ma non si può coprire un intero programma editoriale con contenuti felini.
E allora ci vuole creatività: coinvolgere i clienti con contest fotografici, pubblicare notizie, agganciarsi a eventi nazionali e mondiali.
Una spintarella alla creatività la si può dare con strumenti come Spidwit: aiuta a collezionare contenuti, articoli, immagini, modelli grafici, citazioni per creare dei palinsesti editoriali di qualità per le pagine social.
5) Analitici
Ogni tanto bisogna tramutarsi in novelli mr. Wolf per risolvere i problemi dei propri clienti. Perché diciamocelo, il problema è sempre alla portata e quello che contraddistingue il bravo dal mediocre è sempre saperlo risolvere con velocità ed eleganza.
Per risolvere problemi, ma anche per capire meglio cosa funziona e cosa no bisogna avere un approccio serio all’analisi dei risultati.
Cosa è andato bene e cosa è andato male? Quali contenuti hanno assicurato un engagement maggiore (quindi più reaction, commenti e condivisioni)? Cosa ci ha dato invece una reach superiore (ossia un maggior numero di utenti raggiunti)?
L’analisi dei dati, ancorché la loro produzione, è fondamentale.
6) Dotati di senso dell’umorismo
Sapete che uno dei tratti che ci garantisce una fiducia maggiore dei nostri clienti è quella dell’umorismo?
Chiaramente non tutti i brand possono permettersi di scherzare su ogni post, o essere eccessivamente caustici (alla Taffo, tanto per capirci).
Se il ToV lo consente (il Tone of Voice, ossia il tono di voce coerente che si è deciso di utilizzare sui canali di comunicazione) una dose di umorismo qua e là può servire a stemperare l’atmosfera e conferire al brand un’aura più amichevole.
7) Professionali
“Last but not least” direbbe l’anglofilo. Doveva andare come primo punto, ma metterlo alla fine lo rende più facile da ricordare. Mi perdonerai per il trucco da due soldi.
Questa caratteristica cela in sé altre qualità che non dovrebbero assolutamente mancare e che rendono perfetto l’insieme delle qualità di un social media manager. Ne cito giusto due:
– Preciso: sa che non dovrà scrivere cose come “pò”, “quà “o “un’amico”. La grammatica è alla base della sua professione e farà un proofreading approfondito dei suoi post prima di sottoporli ai fan. E le sue frasi non saranno mai frutto del caso ma di uno studio minuzioso.
– Organizzato: tutti i contenuti in un posto solo. Le schedulazioni sotto controllo. Il calendario editoriale sempre aggiornato. Tutto questo, a maggior ragione, quando si gestiscono più profili social e più clienti.
Insomma: ti ho rivelato 7 tratti della personalità del Social Media Manager che lo rendono degno delle maiuscole.
Beh, ce ne sarebbe uno “bonus”. Non l’ho messo in lista, perché credo che dovrebbe valere per qualunque lavoro o professione: la passione. Ché senza passione oggi, con tutta la competenza che si può avere, si rischia di essere sempre fuori posto e di non riuscire come si dovrebbe (e vorrebbe).
Sei d’accordo con me? Hai altre qualità da aggiungere al profilo di un perfetto social media manager?
Autore: Antonio Parlato
Pedigree da ingegnere, propone variazioni sul tema di web writing, copywriting, content marketing, dissertazioni tecnologiche e tecnoillogiche.