7 tool per fare personal branding (sul serio)

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Quando scegli gli strumenti per fare personal branding hai sempre un timore: saranno quelli giusti? Riuscirò a muovermi bene con questa toolbox? In realtà molto dipende dai tuoi obiettivi e, soprattutto, dal punto di partenza. Vale a dire se le persone che vuoi raggiungere ti conoscono già oppure no.

Il personal branding non è un processo immediato ma un percorso che si sviluppa negli anni. Perché devi operare su processi articolati che chiamano in causa brand building e awareness. Vale a dire la costruzione e la conoscenza (o consapevolezza) della marca, del nome che ti contraddistingue.

Per portare a termine questo passaggio hai bisogno di strumenti in grado di aiutarti nel lavoro di analisi e ottimizzazione del messaggio. Per farti conoscere hai bisogno di contenuti validi. Ma anche di pianificazione, controllo, monitoraggio e organizzazioni. Da dove iniziare? Ecco una serie di strumenti per fare brand awareness che non possono mai mancare nella tua strategia di web marketing.

Da leggere: come valorizzare il brand personale

Studia il punto di partenza: analisi SWOT

Tra gli strumenti per fare personal branding inserisco questo modello fondamentale per chi vuole creare un buon riferimento per la propria attività. L’analisi SWOT, infatti, consente di scoprire dettagli del brand che spesso neanche tu conosci. Tutto nasce da una riflessione intorno a:

  • Punti di forza.
  • Punti deboli.
  • Opportunità.
  • Minacce.

Gli ultimi due passaggi sono esterni, i primi interni. Da questi snodi si crea una matrice con degli spazi che puoi compilare per avere sotto controllo la situazione. E sviluppare al meglio il brand, partendo da una base concreta e non da semplici improvvisazioni. Il personal branding deve essere impostato in modo utile.

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Pianifica i punti essenziali del brand – Fonte Wikipedia

Quindi devi raggiungere risultati concreti, vale a dire far conoscere il brand alle persone giuste in modo da aumentare il numero di clienti. Anche migliorare i preventivi aumentando il prezzo delle tue prestazioni. Il tutto, ovviamente deve essere corroborato dal valore di ciò che fai.

Crea un blog professionale con WordPress

Tra gli strumenti per fare personal branding io cito sempre il diario personale. Perché con questa realtà hai massimo controllo sui contenuti, puoi lanciare tutti gli articoli necessari per intercettare un’audience che fa ricerche di informazione. Ma soprattutto fa crescere il brand. Ti fai notare dal pubblico e trovi nuove persone interessate. Il nome inizia a farsi conoscere e si circonda di valori positivi.

Quali sono i passaggi chiave per aggiungere il blog tra gli strumenti per fare personal branding? In primo luogo acquista un dominio indipendente basato su nome e cognome (tipo riccardoesposito.it) poi scegli un tema professionale e comincia a muoverti su un piano editoriale capace di valorizzare le tue competenze.

Mention, monitora le discussioni sul nome

Il primo tool per fare personal branding che consiglio è quello che ti dà la possibilità di scoprire cosa dicono sul lavoro. Il web è conversazione, ci sono decine di occasioni per lasciare opinioni su un determinato nome. Lo possono fare anche nei tuoi confronti, con toni positivi o meno.

Con Mention puoi tracciare tutte le pubblicazioni su social network e pagine web che citano il brand. In questo modo hai la possibilità di intervenire, ringraziando chi ti dà lustro o rispondendo alle domande.

Il community management richiede attenzione quotidiana a questi punti, soprattutto per evitare la nascita di crisi e social media fail. La migliore alternativa? Google Alert, gratuito e sempre facile da usare.

Crea uno stile visual coordinato con Canva

Questo è un tool che tutti dovrebbero usare, soprattutto chi vuole lavorare bene con il proprio brand. Il motivo di un’affermazione così forte? Semplice, con Canva puoi organizzare il tuo visual.

  • Carta intestata.
  • Bigliettini da visita.
  • Copertine dei social.
  • Presentazioni.

Tutto può essere organizzato intorno al logo e ai colori che hai scelto per accompagnare la tua presenza online e offline. Organizza la comunicazione nel miglior modo possibile, presentati come un professionista con immagine coordinata e sempre allineata a ciò che vuoi esprimere.

Questa è comunicazione efficace. Ricorda sempre di valutare le scelte in modo da far combaciare colori, font, linee e forme con i valori fondamentali del brand: coerenza prima di tutto.

Onlypult: far crescere il brand su Instagram

Qual è lo strumento ideale per migliorare la tua attività su questo social network? Io di sicuro sfrutto Onlypult (a pagamento) per gestire ogni aspetto delle pubblicazioni sul social network.

Come usare al meglio questo strumento? Opera su una gestione quotidiana. Con Canva puoi creare delle grafiche su basi predefinite, e poi le pianifichi con un tool dalle mille funzionalità.

Aggiorna e traccia Twitter con Hootsuite

Un vero strumento per social media manager che può essere usato per aggiornare diversi account da un’unica dashboard. Io lo uso per pubblicare e programmare i post su Twitter, ma soprattutto per avere un focus specifico sul tracciamento dei contenuti su questa piattaforma. In che modo? Il processo è semplice.

Da un lato con Hootsuite pianifichi i contenuti, dall’altro puoi tener traccia degli hashtag che ti interessano e delle keyword pubblicate nei tweet. Così puoi promuovere il nome intercettando discussioni utili nelle quali inserirti. Il personal branding non si coltiva solo lavorando bene e creando contenuti che gli altri devono seguire: sevi essere anche tu, in prima persona, a trovare l’utente.

Alternativa valida a questo strumento? Puoi usare senza problemi Tweetdeck se ti interessa solo la gestione di Twitter. Puoi fare lo stesso progetto di monitoraggio degli hashtag e delle parole chiave, solo che la pubblicazione è legata al suddetto social network. Ma se è l’unico interesse allora è perfetto.

Usa Spidwit per trovare contenuti utili

Come fare personal branding? La prima regola è lavorare sodo per fare in modo che siano i clienti a diventare ambassador, influencer naturali e spontanei del nome. Poi devi creare interesse intorno ai canali, e per fare questo devi condividere buoni contenuti. Da un lato li crei personalmente, e puoi intervenire con un blog personale o con i video, qui decidi tu come muoverti in base alle attitudini personali.

Ma c’è anche un buon progetto di content curation da mandare avanti. Scegli i link e il visual da altre fonti, in modo da diventare una risorsa utile per chi ti segue. E costruire il brand grazie a un calendario editoriale ben strutturato, coerente. Come fare tutto questo? Semplice, hai bisogno di un tool che ti aiuti a trovare sempre nuove fonti per soddisfare i follower. Proprio come fa Spidwit. Lo hai già provato?

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I tuoi strumenti per fare Personal Branding

Ce ne sono in abbondanza. Il web è pieno di tool per aiutare libero professionisti e freelance a curare il proprio brand. Il punto da spingere sempre in primo piano, però, è la strategia da mettere in campo.

Tutti i tool di questo mondo – da Mention a Spidwit – non ti aiuteranno a ottenere buoni risultati se prima non metti in primo piano cosa vuoi raggiungere e attraverso quali percorsi. Sei d’accordo? Vuoi aggiungere nuovi strumenti per fare personal branding? Ti aspetto nei commenti per approfondire.

Autore: Riccardo Esposito

Sono un web writer e un blogger freelance. Mi occupo di formazione e scrittura online, lavoro ogni giorno per professionisti e aziende che vogliono sfruttare al massimo il blog.

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